Boris

Boris è La nuova fiction italiana, quella che si spera sia la tendenza futura delle produzioni televisive.
E' andata in onda questa primavera su Fox, preannunciata con grande entusiasmo dalla rete satellitare. Fortunatamente il prodotto si è rivelato degno di tale lancio e il lunedì sera era ormai un appuntamento fisso sintonizzarsi sul canale 110 di Sky.
C'era bisogno di qualcosa di nuovo, c'era bisogno di un prodotto televisivo che scombinasse un pò le regole che si erano adottate, non so per quale strano motivo, nel resto delle fiction di Rai e Mediaset. Credo sia stata una buona idea, per iniziare a staccarsi dal "vecchio", quella di raccontare come vengono girate proprio queste "vecchie" fiction, com'è la vita all'interno del set e come "lavorano" gli sceneggiatori.
Avrete visto tutti, almeno per sbaglio, una di quelle fiction tipo "Incantesimo", "Orgoglio" e altre di cui, e di questo me ne vanto, non ricordo il nome.
La tecnica realizzativa è uguale a quella degli anni '60, le sceneggiature sono chiaramente il risultato di operazioni di "copia e incolla" dal libro delle ovvietà. Ma non voglio parlare di questo, non voglio macchiare il post su Boris di questi sfoghi.
E si, perchè Boris è un'altra cosa, finalmente, cosa da non sottovalutare, è una fiction di commedia italiana, e non copiata da format olandesi.
La freschezza si nota subito, non ci sono forme di censura, la sceneggiatura non è banale, anche se in qualche momento pecca di qualche piccolo errore al quale si può facilmente soprassedere.
Appena visto la prima puntata ho notato subito la somiglianza con Scrubs, alcuni personaggi sono simili e anche i rapporti possono essere in qualche modo paragonati a quelli che troviamo in Boris. Andando avanti con le puntate questa somiglianza si va affievolendo, ma in ogni caso non la trovo una cattiva scelta, è un bene prendere spunto da serie di qualità se si ha una buona idea e se soprattutto la storia piace a chi la scrive.
In Boris i personaggi sono nuovi, non ci sono le solite fotocopie di eroi romantici o dolci donzelle affamate d'amore, ci sono personaggi cinici e spietati, sfruttati e sottomessi, ironici e stronzi, insomma, c'è un pò di tutto. Cito quelli che per me sono i più rappresentativi, ovvero Renè il regista e Alessandro lo stagista.
Per me, ma sottolineo per me , il protagonista vero della serie è Renè, è lui il più poliedrico, il più affascinante, insomma, è quello che ha più potenziale, ha carisma, personalità, una buona dose di pazzia, è spietatamente realista e spiazzante, insomma, non so se lo avete capito, ma è quello che mi piace di più. Quando si incazza per le parole dell'avvocato di Stanis è spettacolare, tutti noi vorremmo gridare come lui in quel momento, essere così sanguigni. Anzi, lo metto va:


Gli attori sono tutti, chi più chi meno, famosi. C'è Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, fantastico come sempre anche perchè juventino, Carolina Crescentini, Paolo Calabresi (quello che andava gratis allo stadie travestito da celebrità... fantastico) Antonio Catania, Alessandro Tiberi e tanti altri bravissimi attori che formano, come si dice, un cast corale molto funzionante.
I presupposti per una nuova stagione della fiction italiana sono buoni, naturalmente la Rai e Mediaset non breve periodo non cambieranno nulla, ma credo che se Sky ha il coraggio di rischiare e di aiutare autori e produzioni di qualità i risultati arriverranno e anche i due monopolisti dovranno cambiare registro, dovranno ritornare dal passato e creare qualcosa che sia un pò più originale e coraggioso. Almeno lo spero.

Per finire posto questo piccolo cortometraggio realizzato da Renè Ferretti durante la lavorazione de "Gli occhi del cuore 2", lui di nascosto, in un piccolo stanzino ha realizzato questo piccolo gioiello. Io l'ho recepito anche in un altro modo, è la dimostrazione che se uno ha veramente la voglia di raccontare una storia, è in grado di farlo anche filmando solamente una formica:

Little miss sunshine

Mi sono innamorato di questo film guardando solo questi primi minuti, anzi, già quando inizia quella musica, quella marcia incalzante, poi il primissimo piano di Olive... che Meraviglia.
I sostenitori della teoria "primi minuti buoni=film buoni / primi minuti tremendi=film tremendi" saranno più che soddisfatti di "Little miss sunshine" e lo porteranno come esempio a favore della loro tesi, perchè più andando avanti con la trama più si capisce che questo film ha qualcosa in più rispetto agli altri.
Non mi dilungherò sulla trama, anzi, non ve la dico per niente, io quando l'ho visto non avevo idea di cosa si parlasse e perciò sarebbe una violenza costringervi a farvelo sapere.
Basta dirvi che la protagonista principale è una famiglia, non la solita famiglia media americana, ma UNA famiglia americana, con tutti i suoi problemi e difficoltà che agli occhi di estranei possono sembrare stranezze, ma vissuti dall'interno sono tutt'altra cosa, diventano normali.
Ogni membro di questo "gruppo" ha una storia da raccontare, si potrebbe girare un film per ognuno. Potremmo avere 6 film uno più bello dell'altro, ognuno che racconta una storia intensa, interessante, fuori dal "comune" e quindi più che mai reale.
Personalmente quella che mi ha attratto di più è la storia di Dwayne, mi sorprende come i genitori possano vivere la sua situazione con tanta tranqullità, a me l'hanno mostrata diversa, o meglio, a me l'hanno mostrata, poi sono stato io a dargli la mia interpretazione e a rendere la vicenda parecchio articolata, con un senso perenne di angoscia.
Vebbè, poi c'è lo zio, il nonno, la bambina, i genitori tutti insieme impegnati in un viaggio. Con tutte le implicazioni interrelazionali che un viaggio comprende: metafora di vita, specchio della condizione umana e altre menate varie.

Passando all'aspetto tecnico, la cosa che mi ha colpito, a parte che i registi sono due (Jonathan Dayton, Valerie Faris), è che nessuno di loro ha avuto un'esperienza importante prima di girare LMS. Le uniche opere degne di nota sono dei video musicali. E a posteriori si sente quest'esperienza, la musica è fuzionale al ritmo che si è voluto dare al film, la prima scena quì sopra è l'esempio.
Poi anche lo sceneggiatore (Michael Arndt) era alla sua prima avventura cinematografica importante (a meno che IMDB non si sbagli, ma non credo). Pensare che c'ha vinto addirittura l'oscar. Non so come interpretare questa vittoria, sono ottimista e credo che la Hollywood potente stia per virare verso la qualità. Anche perchè, non mi vorrei sbagliare, ma mi sembra che LMS non sia andata male al box office, poi c'è il dvd, insomma, è stato un affare.
Insomma, ve lo consiglio, un altro film indipendente made in USA che si rivela più che buono, d'altra parte le piccole produzioni non sono nuove a questi "miracoli", forse ho già citato "Garden State" di Zach Braff, ma posso continuare con "Fuga dalla scuola media" (o meglio "Welcome to the dollhouse" di Todd Solondz, "Me and you and everyone we know".
L'appartenenza al circuito indipendente è garanzia di qualità, anche un modo per guardare qualcosa di diverso.

P.S.: Se andate a comprare il dvd dopo aver letto questa mia "recensione", mandate una lettera alla fox e avvertitela di questo link, non si sa mai mi chiedessero di lavorare con loro.
Come potrei rifiutare un'offerta di una grande major... mica sono scemo!!!

Alla prossima.

ITUBE

Mi rivolgo agli innumerevoli visitatori del mio sito: ho creato un mio account youtube: eccolo.
Per ora ci sono solo filmati presi dai Simpson e uno da Scrubs, ma prima o poi realizzerò un video tutto mio.
Basta... mi sembra di aver finito... internet è un ottimo strumento pubblicitario e sto usando il blog esclusivamente a scopi promozionali, quindi apposto così. Alla prossima.

Ah, visto che cercando su google alcuni termini mi sono accorto che può scappar fuori il mio sito, allora scrivo un pò di parole così, giusto per far comparire il link del blog sui risultati delle ricerche:
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Ah, quasi mi dimenticavo, CULO

Ciao.