brakucha

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mercoledì, marzo 25, 2009

Effetto vocal coach

E' da queste due ultime edizioni che Amici ha assunto una concretezza molto significativa. Il prodotto che esce fuori da questo talent comincia ad essere appetibile anche al mercato "vero".
Non so sinceramente quali possano essere i motivi, ce ne sono molti.
Innanzitutto un cambio di manovra c'è stato nell'edizione di 3 anni fa, con la vittoria di Federico. Per la prima volta ha vinto chi è stato sempre primo in classifica. Nelle edizioni precedenti solitamente c'è sempre stato un ragazzo sempre primo in classifica, ma poi all'ultima puntata vinceva un altro, vinceva quello che forse era più talentuoso.
Questo fatto sconsacrava la parte "Reality" di Amici, ovvero ne usciva una rivalutazione totale delle preferenze riscontrate durante l'anno. Come per dire, ok, finora abbiamo votato quello più simpatico, però ora che siamo in finale votiamo seriamente e facciamo vincere quello più bravo.
Federico è stato il primo vincitore globale, sempre primo in classifica e primo anche nella puntata finale. Forse il cambiamento non era ancora avvenuto definitivamente, fatto sta che Federico si è rivisto poche volte, si è dedicato ai musical, ma non ha mai confermato quel successo che sembrava avesse durante la trasmissione.
Invece l'anno dopo arriva sto ragazzetto, Marco Carta, e qualcosa cambia.
Questo belloccio sarà primo in classifica da sempre, ok, ma tanto alla fine non vince.
Questo era il pensiero di molti telespettatori e in fondo anche dei professori, tutti tranne uno. Arriva Luca Jurman, che già mi ricordavo vocal coach ad Operazione Trionfo, e punta tutto su Marco. Viene da fuori, non possiede gli schemi degli altri professori, di canto e no. Lui va li e vede un talento, un timbro che può funzionare.
Gli altri professori forse erano legati troppo al concetto di "Scuola". Diciamolo chiaramente, Amici non è una scuola. Questo è un piccolo appunto che devo fare agli autori, non si può chiamare un programma come amici "Scuola", sia per il fine che si vuole raggiungere, sia per il rapporto con i professori che si è voluto smitizzare, insomma, non è una scuola, perchè se in una scuola ogni ragazzino risponde con toni forti ad un prof succede un macello.
Comunque dicevo, i professori pensavano e forse ancora pensano (la di Michele soprattutto) che il titolo di scuola esula da qualsiasi preferenza verso i ragazzi, tutti sono uguali, e come in una scuola chi si comporta male deve venire cacciato.
Ma ripeto, amici non è una scuola, gli strumenti di analisi devono essere diversi. La Celentano è stata tanto criticata, ma almeno ha avuto il coraggio di ammettere le sue preferenze. Così come Jurman.
Maria nel suo famoso sbottò di quest'anno credo intendesse proprio questo, ossia si devono valorizzare i talenti, chi esce vincitore da quì deve mantenere lo stesso successo anche fuori. Le preferenze dei professori soo quindi uno strumento necessario per aiutare i telespettatori a capire chi è veramente capace.
Ed è quì che sta l'effetto Jurman: ha fatto di tutto per far conoscere il talento di Marco, la gente lo ha capito e così è nato il fenomeno carta.
Quest'anno è stato un pò diverso, Alessandra è sempre stata ammirata da tutti i professori, quindi non si può colpevolizzare la di Michele & Co. (Era diventato patetico il fatto che lei e la Scalise dassero sempre gli stessi giudizi e le stesse valutazioni, mezzo punto in più o in meno).
Comunque penso che oramai stiamo ad un punto molto avanzato di questo processo di trasformazione del programma. Il prossimo anno spero che le preferenze siano molto più nette, ma spero anche che si trovi una soluzione a questo fatto della "Scuola".

Mi ricordo quando iniziò Saranno famosi, le critiche erano sempre le stesse: "Si da molta visibilità alle polemiche, è più uno show che un talent".
Poi mi fa ridere il fatto che ci siano i nostalgici, ovvero chi pensa che prima era meglio perchè c'erano meno polemiche. E' un circolo vizioso.
Io credo che questa scelta di non limitare (mettiamola così) le polemiche tra i ragazzi, di dare molto spazio ai contrasti e ai rapporti che si creano tra di loro, non sia un fattore da criticare.
Dopotutto è uno dei motivi principale che ha aiutato il successo di questo programma, e poi le polemiche hanno sempre come contenuto l'esibizione, o comunque il valore artistico dell'altra persona, quindi è sempre un dibattito sul merito, raramente sulla persona.
Ok, le critiche ci sono come in tutti i programmi. Ripeto che il rapporto con i professoriè criticabile, non si da un buon esempio, ma come ho detto molte volte basta non chiamarla "Scuola". O meglio, bisogna avere il coraggio di non chiamarla scuola.
Non giudico i comportamenti, perchè è stata una evoluzione naturale: prima c'era il pubblico parlante a criticare i ragazzi, poi hanno cominciato a parlare i professori (ed il pubblico aprlante è diventato obsoleto).
E' stata una scelta chiara dlla De Filippi, far crollare la maschera di professori e rendere tutti dei "tutor".

Ho scritto e divagato troppo, come sempre, mi ispiro sempre di più ai sostenitori del flusso di coscienza e di quelli che poi non correggono. Forse ho tralasciato qualche aspetto importante che riscriverò in un'altra occasione.
Alla prossima.

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